giovedì 30 maggio 2013

Neorealismo

Oggi tratteremo un argomento un po' diverso dal solito, ma che fa comunque parte della cultura italiana: il neorealismo.
Forse, anzi senza alcun dubbio, molti di voi avranno letto o guardato in tv molte opere neorealiste senza sapere che queste facessero parte di questa corrente; infatti il neorealismo è una corrente artistica tipicamente italiana nata tra gli anni quaranta e cinquanta. A livello artistico gli artisti neorealisti si sono espressi prevalentemente attraverso la scrittura e il cinema, analizziamo adesso alcune opere neorealiste di entrambe le categorie.

Riguardo alla scrittura una delle opere più conosciute e famose è, senza dubbio, Il sentiero dei nidi di ragno di Calvino del 1964; in questo libro infatti si notano i temi principali del neorealismo italiano come, per esempio, la necessità di distaccarsi dalla situazione politica contemporanea e di contribuire in una qualsiasi maniera a far sentire la voce del popolo a chi ricopriva le alte cariche politiche. Se ci soffermiamo sulla collocazione temporale di questo movimento, possiamo facilmente risalire alle motivazioni che hanno contribuito alla sua nascita, infatti negli anni quaranta in Italia imperava ancora il regime fascista e, soprattutto all'inizio del decennio, la popolazione si trovava a fare i conti anche con la guerra. È in questo contesto storico-culturale che gli artisti non si accontentano di rimanere nella loro alienazione dal mondo circostante, ma decidono di prendere parte alla battaglia e scendono in campo con le loro opere chiaramente a sostegno del popolo italiano messo in ginocchio da un ventennio di sofferenze. È così che gli artisti diventano i maggiori rappresentanti dell'antifascismo italiano e che danno voce alle masse durante gli ultimi anni della guerra, la resistenza e nei difficili anni successivi al secondo conflitto mondiale.

Per quanto concerne il cinema invece, il film più famoso credo sia Ladri di Biciclette di Vittorio De Sica del 1948, però è necessario precisare che gli esponenti della scrittura e del cinema neorealista non avevano modi simili di mandare il loro messaggio al pubblico e alle autorità; infatti, oltre all'evidente differenza del mezzo di comunicazione scelto, i registi preferivano far ragionare gli spettatori, ma come? Generalmente nei film neorealisti vengono rappresentate scene tratte dalla quotidianità che, però, nascondono un lato più drammatico; quindi i registi fanno la scelta di utilizzare ciò che agli altri artisti non interessa, vale a dire le cose ovvie, gli episodi che il popolo vive tutti i giorni che possono sembrare la "normalità", ma che invece devono far riflettere su cosa viene definito ormai normale, solo perché è stato imposto da un regime piuttosto che da un'ideologia forte.



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