domenica 30 giugno 2013

Progetto video di presentazione tesi

Questo è il video di presentazione della mia tesi di laurea triennale presso la SSML Gregorio VII di Roma intitolata "I Presidi del caffè delle terre alte di Huehuetenango e del caffè selvatico della foresta di Harenna".

Relatrice Prof. ssa Adriana Bisirri

Correlatrici Prof.sse Marilyn Scopes, Tamara Centurioni, Claudia Piemonte


Il Presidio Slow Food del caffè selvatico della foresta di Harenna


L'Etiopia è il Paese dove si dice sia nato il caffè, infatti molte sono le leggende che raccontano la scoperta della pianta e, di conseguenza, della bevanda prodotta con le bacche tostate e infuse in acqua bollente. Bisogna sottolineare la particolarità del caffè Etiope che è l'unico al mondo a nascere e crescere allo stato selvatico e, proprio per questa sua caratteristica, è diventato uno dei presidi Slow Food del caffè.

Il caffè rappresenta il 10% del Prodotto Interno Lordo etiope e costituisce una fonte di ricchezza per circa il 25% della popolazione. Fino a pochi anni fa il caffè in Etiopia veniva raccolto ad uso domestico e, solo recentemente la popolazione ha scoperto di avere un vero e proprio tesoro tra le mani e il caffè etiope è entrato nel mercato mondiale.

La foresta di Harenna, una delle più vaste del Paese, si trova sui monti del Parco Nazionale di Bale, ad un altitudine di circa 1800 metri, nella regione Oromia e qui nasce e cresce spontaneamente un caffè arabica molto pregiato. La produzione di questo caffè dipende soprattutto dalle famiglie che vivono nella foresta che lo raccolgono, lo suddividono in sacchi e si occupano della vendita.


La raccolta delle bacche mature avviene esclsivamente a mano e spesso è ostacolata dalla presenza di babbuini che sono molto golosi di bacche di caffè. I raccoglitori scelgono con cura le ciliegie che vengono riposte in delle sporte dalla caratteristica forma a cono, fatte con foglie secche intrecciate. Oltre a nascere spontaneamente questo caffè ha un'altra particolarità, infatti, a differenza dei caffè dell'America Latina, le bacche, dopo essere state raccolte, non hanno bisogno né di essere lavate, né sottoposte alla spolatura (detta anche decorticazione; consiste nel separare il seme dal frutto), ma vengono direttamente disposte su delle reti sospese per farle essiccare al sole. Questo caffè è assolutamente naturale, nel senso stretto del termine, infatti passa direttamente dalla pianta all'essiccazione e, infine, ai sacchi che vengono venduti. Diversamente da quanto si possa pensare il fatto che questo tipo di produzione venga compiuto attraverso pochi passaggi non è sinonimo di semplicità, infatti in questo modo il caffè che viene prodotto può contare solo sulle sue eccezionali proprietà organolettiche per competere con le altre ottime varietà sul mercato.

Al giorno d'oggi purtroppo quando ci si reca al supermercato per comprare il caffè non ci si chiede da dove venga quel prodotto né chi lo abbia raccolto ed essiccato. Invece sarebbe opportuno pensare a tutto quello che si trova dietro al prodotto finito e questo è proprio uno degli obiettivi del progetto Presidi Slow Food, sensibilizzare il compratore (trasformandolo in un co-produttore) e portarlo ad interrogarsi su ciò che compra e, di conseguenza, su ciò che porta in tavola.

Il Presidio del caffè selvatico della foresta di Harenna nasce nel 2006 quando un primo gruppo di volontari della Fondazione Slow Food per la biodiversità si reca nei villaggi dove risiedono i produttori e raccoglitori ed evidenzia un fortissimo legame tra queste persone e la foresta in cui vivono, inoltre viene a conoscenza di questa eccezionale varietà di caffè e del suo ruolo fondamentale sia per la popolazione locale che per l'intero Paese.





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martedì 4 giugno 2013

Alternative all'espresso - Parte 5

L'alternativa che vi propongo oggi è la più esotica delle cinque, infatti è una ricetta araba, ma a mio avviso è una validissima alternativa al classico espresso, soprattutto durante l'estate. Si tratta del caffè allo zenzero, dal gusto particolare e leggermente piccante che dà un senso di freschezza dopo averlo bevuto (proprio per il contrasto dato dal gusto piccante). 
Vi consiglio caldamente di provarlo perché ne vale la pena!

Ingredienti:
  • 230 ml di acqua
  • 30 gr di caffè macinato
  • 20 gr di zucchero
  • 7 gr di zenzero in polvere o grattugiato
Versare acqua, caffè e zenzero in un pentolino e portare ad ebollizione. Quando raggiunge il punto di ebollizione togliere dal fuoco il pentolino e lasciare raffreddare finché non smette di bollire. Non appena l'acqua si è raffreddata a sufficienza, rimettere il pentolino sul fuoco e riportare ad ebollizione. Ripetere il tutto per la terza volta, dopodiché lasciare raffreddare per un minuto circa, in modo che i residui di caffè e zenzero si depositino sul fondo del pentolino e servire in tazze o tazzine a piacimento. Aggiungere lo zucchero a seconda delle proprie preferenze.

Secondo la tradizione yemenita questo caffè viene accompagnato da dolcetti al miele tipici del Paese.





domenica 2 giugno 2013

Alternative all'espresso - Parte 4

Oggi esamineremo la ricetta di un caffè insolito, che sinceramente non ho mai provato, ma che credo valga la pena citare, dal momento che la ricetta è tipicamente italiana ed ha origini antiche che risalgono al periodo di dominazione austriaca. 
Detto ciò vi invito a sperimentare il caffè imperiale seguendo la mia ricetta!

Ingredienti per una tazza:
  • mezza tazzina di caffè molto forte
  • 1 tuorlo d'uovo
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • mezzo bicchiere di latte
  • 1 bicchierino di brandy
La preparazione di questa ricetta è molto semplice, infatti basta sbattere il tuorlo d'uovo con lo zucchero (come si fa per lo zabaione) ed aggiungere il brandy, infine si riscalda il latte e si aggiunge al tutto insieme al caffè bollente. Solitamente viene servito o in un bicchiere o in una tazza da punch.

Una variante più sfiziosa prevede l'aggiunta di panna montata sopra al caffè e un po' di cioccolato fuso; recentemente si sta diffondendo la tendenza ad aggiungere il sapore della menta al caffè, quindi, per gli amanti di questo accoppiamento, il caffè imperiale può essere "corretto" con lo sciroppo alla menta (da inserire direttamente nel caffè o da usare per guarnire).