venerdì 31 maggio 2013

I luoghi del neorealismo

Come tutti i grandi artisti, anche i neorealisti italiani si riunivano solitamente in "circoli" per discutere i temi principali delle loro opere e della società in cui vivevano. Nell'immediato dopoguerra e negli anni precedenti alla ripresa economica del nostro Paese, Roma era diventata il fulcro di artisti di tutti i generi e, ovviamente, anche dei neorealisti. 
Questi personaggi erano soliti riunirsi in osterie e locali compresi nel triangolo tra Piazza di Spagna, via Margutta e via Ripetta; qui sorgevano osterie come l'Osteria dei Pittori (oggi diventata "Caffè dei Pittori", un bar in via Flaminia molto frequentato dagli studenti delle vicine facoltà di Architettura e Mediazione Linguistica), l'Osteria dei Fratelli Menghi o il bar Luxor (che in seguito sarebbe diventato il "Canova").


Alcuni artisti come Calvino hanno affermato di aver preso l'ispirazione per le loro storie proprio da discorsi e discussioni a cui avevano partecipato in questi locali nel centro di Roma, come per esempio Il Barone Rampante. Questi bar ed osterie erano frequentati da artisti di ogni genere; si andava dai pittori che inizialmente, non avendo soldi per pagare il conto, offrivano le proprie opere in cambio di una cena, ai registi come Fellini, Rossellini, Monicelli accompagnati da artisti del calibro di Anna Magnani.


Consiglio caldamente a tutti di visitare questi luoghi storici dove si respira ancora oggi quell'atmosfera allegra e piena di vita che li ha caratterizzati per molti anni.
Raggiungerli è molto semplice, basta prendere la linea delle Metro A, fermata Flaminio-Piazza del Popolo e godersi una bella passeggiata per le vie del centro.

giovedì 30 maggio 2013

Neorealismo

Oggi tratteremo un argomento un po' diverso dal solito, ma che fa comunque parte della cultura italiana: il neorealismo.
Forse, anzi senza alcun dubbio, molti di voi avranno letto o guardato in tv molte opere neorealiste senza sapere che queste facessero parte di questa corrente; infatti il neorealismo è una corrente artistica tipicamente italiana nata tra gli anni quaranta e cinquanta. A livello artistico gli artisti neorealisti si sono espressi prevalentemente attraverso la scrittura e il cinema, analizziamo adesso alcune opere neorealiste di entrambe le categorie.

Riguardo alla scrittura una delle opere più conosciute e famose è, senza dubbio, Il sentiero dei nidi di ragno di Calvino del 1964; in questo libro infatti si notano i temi principali del neorealismo italiano come, per esempio, la necessità di distaccarsi dalla situazione politica contemporanea e di contribuire in una qualsiasi maniera a far sentire la voce del popolo a chi ricopriva le alte cariche politiche. Se ci soffermiamo sulla collocazione temporale di questo movimento, possiamo facilmente risalire alle motivazioni che hanno contribuito alla sua nascita, infatti negli anni quaranta in Italia imperava ancora il regime fascista e, soprattutto all'inizio del decennio, la popolazione si trovava a fare i conti anche con la guerra. È in questo contesto storico-culturale che gli artisti non si accontentano di rimanere nella loro alienazione dal mondo circostante, ma decidono di prendere parte alla battaglia e scendono in campo con le loro opere chiaramente a sostegno del popolo italiano messo in ginocchio da un ventennio di sofferenze. È così che gli artisti diventano i maggiori rappresentanti dell'antifascismo italiano e che danno voce alle masse durante gli ultimi anni della guerra, la resistenza e nei difficili anni successivi al secondo conflitto mondiale.

Per quanto concerne il cinema invece, il film più famoso credo sia Ladri di Biciclette di Vittorio De Sica del 1948, però è necessario precisare che gli esponenti della scrittura e del cinema neorealista non avevano modi simili di mandare il loro messaggio al pubblico e alle autorità; infatti, oltre all'evidente differenza del mezzo di comunicazione scelto, i registi preferivano far ragionare gli spettatori, ma come? Generalmente nei film neorealisti vengono rappresentate scene tratte dalla quotidianità che, però, nascondono un lato più drammatico; quindi i registi fanno la scelta di utilizzare ciò che agli altri artisti non interessa, vale a dire le cose ovvie, gli episodi che il popolo vive tutti i giorni che possono sembrare la "normalità", ma che invece devono far riflettere su cosa viene definito ormai normale, solo perché è stato imposto da un regime piuttosto che da un'ideologia forte.



Progetto Trailer Literary Adaptation

Molti di voi come me avranno sicuramente visto il film "The Help", un film a mio parere molto ben fatto e che rispetta al 90% il romanzo scritto dall'americana Kathryn Stockett. Dopo aver letto il libro ed aver visto più volte il film ho scelto di dedicarmi a questo progetto che ho dovuto svolgere per un esame universitario, spero vi piaccia...



mercoledì 29 maggio 2013

Alternative all'espresso - Parte 3

Non potevo aspettare ancora per inserire il mio "caffè alternativo" preferito: l'Irish Coffee.
Forse non è la stagione adatta per questa bevanda, dato che viene servita calda ed è un po' alcolica, però a me piace tantissimo e non potevo lasciarla fuori dalle mie alternative.

Ingredienti:
  • Caffè
  • Irish Whiskey
  • Panna
  • Zucchero di canna
La particolarità dell'Irish Coffee è che non ha un preciso dosaggio degli ingredienti, ma questi vengono inseriti in base ad una proporzione sul totale infatti servono 5/10 di caffè caldo, 3/10 di whisky e 2/10 di panna liquida fresca.
Per la ricetta base serve un calice da 0, 20 litri che deve essere riscaldato con un po' di acqua bollente a cui viene aggiunto lo zucchero di canna a piacimento. Mescolare l'acqua finché lo zucchero non si è completamente sciolto ed aggiungere il caffè bollente (la dose consigliata per un bicchiere è un caffè espresso lungo) ed il whiskey. Nel frattempo inserire la panna nello shaker ed agitare fino a montarla leggermente (un'alternativa può essere quella di montarla con le fruste da cucina). Infine aggiungere la panna nel bicchiere con un cucchiaino in modo da farla rimanere separata dal caffè sottostante.
Si consiglia di consumarlo senza mescolare il caffè con la panna.



Alternative all'espresso - Parte 2

Eccoci di nuovo ad imparare una nuova, buonissima alternativa al solito caffé espresso; oggi prenderemo in esame una ricetta molto in voga negli stabilimenti balneari italiani (sperando che sia di buon auspicio e che faccia arrivare l'estate): il caffè shakerato.

Ingredienti:

  • Due tazzine di caffè espresso bollente
  • Zucchero di canna liquido o grezzo q. b.
  • 8/10 cubetti di ghiaccio
Mettere nel congelatore due bicchieri da Martini; inserire nello shaker 8/10 cubetti di ghiaccio e lo zucchero di canna a nostro piacimento. Subito dopo aggiungere le due tazzine di caffè bollente nello shaker e iniziare immediatamente a shakerare, per evitare che il ghiaccio si sciolga. Agitare per circa 10 secondi e servire nei bicchieri congelati filtrando il liquido per evitare che i pezzi di ghiaccio finiscano nel bicchiere.

Un'alternativa più golosa si può ottenere aggiungendo nello shaker liquori come Baileys o Sambuca.



venerdì 24 maggio 2013

Pubblicità progresso

Questo spot non è molto inerente agli argomenti trattati nel blog, ma credo che ognuno di noi debba condividerlo...a voi la decisione.



Alternative all'espresso - Parte 1

Come anticipato nel post precedente ho deciso di dedicarmi ad alcune ricette di gustosissime alternative al classico caffè espresso (lungo o corto che sia) o al cappuccino.

Oggi iniziamo con il caffè marocchino, o semplicemente "marocchino";
ingredienti per una tazza:
  • 1 caffè espresso,
  • 2 cucchiai di cacao in polvere,
  • latte q. b.
  • zucchero (a piacimento)
Preparare il caffè espresso (con la moka o con la macchina del caffè) e versarlo in una tazzina trasparente leggermente più grande della tazzina che si usa di solito per il caffè. Spolverare con un cucchiaio di cacao e aggiungere la crema di latte montata fino a colmare la tazzina. Infine spolverare nuovamente con il restante cacao e aggiungere lo zucchero a piacimento.
Per i più golosi è possibile anche aggiungere una spruzzata di panna montata ricoperta da cioccolato fuso.


martedì 21 maggio 2013

La cultura del caffè nell'Italia del 2013

Oggi quando diciamo ad un amico "andiamo a prenderci un caffè?" solitamente intendiamo passare del tempo insieme davanti ad una tazzina di caffè caldo parlando del più e del meno, raccontandoci cosa ci è successo negli ultimi giorni, ragionando su qualche nostro progetto, magari chiedendo un consiglio per qualcosa che riteniamo essere importante; potremmo dire che il caffè per noi è diventato una scusa per passare del tempo con qualcuno in maniera informale sia stando comodamente seduti al tavolo sia in piedi davanti al bancone del bar. Proprio quest'ultimo modo di consumare caffè ci rende diversi dalle altre culture, infatti molti popoli consumano caffè al giorno d'oggi, ma solitamente in altri Paesi è costume sedersi per bere un caffè, mentre noi italiani possiamo anche entrare in un bar, bere un caffè al bancone ed uscire in meno di cinque minuti per andare in ufficio o a prendere untreno. Un'altra occasione tipicamente italiana per bere un caffè è quando andiamo a fare visita ad un parente o un amico e la prima cosa che il padrone di casa ci dirà è sicuramente "ti offro un caffè?"; in questo senso caffè può essere inteso come sinonimo di cortesia, di accoglienza, infatti siamo soliti offrire caffè a chiunque varchi la soglia di casa, da un amico fraterno, a un conoscente fino al tecnico del frigorifero.Proprio la nostra passione per questa bevanda ha fatto sì che in quasi tutti i bar italiani ci sia una vastissima scelta di caffè. Infatti già quando andiamo a prenderci un espresso ci troviamo davanti un ventaglio di possibilità che vanno da quello classico, il tipico caffè italiano servito nella tazzina di ceramica, corto (al massimo 20/25 ml); a quello al vetro, e cioè un espresso servito in una tazzina di vetro con manico colitamente di acciaio; all'espresso doppio, ossia un caffè da 50 ml in una sola tazzina; al ristretto, vale a dire un caffè da meno di 25 ml; al caffè lungo, cioè superiore a 25 ml.

Oltre a queste varietà "semplici" ne esistono molte altre più elaborate che esamineremo nel dettaglio nei prossimi post.